Biotecnopolo e CNAP, Aime: “Progetti strategici nazionali su importanti sfide di salute pubblica”
La Fondazione Biotecnopolo di Siena è una Fondazione di diritto privato senza scopo di lucro con sede legale e operativa a Siena. Si tratta di un progetto focalizzato sulle biotecnologie e sulle scienze della vita, che nasce dalla volontà comune dei 4 Ministeri di dare un indirizzo unico alla ricerca e sviluppo nel nostro Paese, con particolare focus sulle tematiche di biosicurezza nazionale. Il progetto ha lo scopo di dotare il nostro Paese di una struttura di riferimento che poggi sulle migliori competenze scientifiche e che abbia dunque una valenza strategica, assicurando una gestione coordinata in caso di future emergenze di salute pubblica e un collegamento continuo con una rete di enti simili a livello internazionale. Ne parla qui il Presidente della Fondazione Biotecnopolo di Siena Silvio Aime, Professore di Chimica al Dipartimento di Biotecnologie Molecolari e Scienze della Salute e Coordinatore del Centro di Eccellenza di Imaging Molecolare dell’Università di Torino.
Professore, come è nata la Fondazione Biotecnopolo di Siena e quali obiettivi si è data?
La Fondazione Biotecnopolo di Siena (FBS) è nata nel dicembre 2021 con una mission molto ampia sia dal punto di vista scientifico (R&S di applicazioni biotecnologiche in biomedicina) che operativo (trasferimento tecnologico, spin-off, partecipazioni in iniziative imprenditoriali). FBS è sotto la vigilanza di quattro ministeri (MUR, Salute, MEF e MISE, ora Ministero delle Imprese e del Made in Italy). Come specificamente indicato nello Statuto che è stato approvato nel luglio 2022, il Biotecnopolo ha al suo interno l’articolazione denominata Centro Nazionale Anti-Pandemico (CNAP) per la quale sono stati destinati da un apposito provvedimento 340 milioni di euro per sviluppare attività di R&S dedicate a rendere il Paese più preparato di fronte all’insorgenza di nuove pandemie. Quindi il CNAP sarà naturalmente, per i primi anni, il “core” delle attività che il Biotecnopolo avrà da portare avanti. Il Centro si avvarrà di un impianto pilota polivalente cGMP in grado di produrre le dosi necessarie per gli studi clinici e per i primi interventi di emergenza e di personale altamente qualificato di livello nazionale e internazionale.
Il focus sui rischi pandemici è frutto dell’esperienza che abbiamo fatto con il Covid-19 nei due anni precedenti?
Sì, l’obiettivo è proprio quello di sviluppare ricerche che portino alla messa a punto di contromisure mediche per essere meglio preparati di quanto lo fossimo quando è scoppiata l’epidemia del Covid-19. Di fatto all’interno dei laboratori del Biotecnopolo/CNAP si andranno a sviluppare linee di attività relative allo sviluppo e la produzione di vaccini e anticorpi monoclonali per la cura delle patologie epidemico pandemiche emergenti. Particolare attenzione sarà anche dedicata ai batteri antibiotico-resistenti. Sappiamo infatti che la resistenza agli antibiotici è già un problema di salute pubblica e rappresenta una grande sfida per la ricerca scientifica. L’esperienza che abbiamo fatto con il Covid-19 ci indica che lo scenario delle attività che hanno da essere intraprese si estende anche oltre le attività di R&S su cui ci si focalizzerà nei laboratori del Biotecnopolo/CNAP andando a includere settori quali quello della diagnostica, degli antivirali fino ad ambiti più specifici come quello dei carrier (particelle lipidiche, vescicole extracellulari) o l’accesso alla produzione di proteine da organismi vegetali. Cercheremo di tenere un buon livello di attenzione su questi temi anche attraverso il sostegno a dottorati di ricerca che potranno essere portati avanti in diverse università italiane. Sostenendo attività di ricerca presso Università o Enti Pubblici di Ricerca andiamo a rispondere alla mission del Biotecnopolo di rappresentare un progetto di valenza nazionale che va a confrontarsi con le migliori esperienze internazionali nel settore delle applicazioni biotecnologiche in biomedicina. Un fruttuoso rapporto con la Comunità scientifica è alla base del progetto stesso, cercando interazioni ad ampio spettro su sviluppi innovativi che stanno nel perimetro della mission della Fondazione, a cominciare dalle iniziative finanziate dal PNRR quali il Centro per lo “Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA” e quello relativo alla “Simulazione, calcolo e analisi dei dati ad alte prestazioni”. Si lavorerà per costruire attorno al Biotecnopolo una rete nazionale di laboratori e competenze (per esempio in Biologia Strutturale, Imaging) per creare il massimo di sinergia per contribuire allo sviluppo dell’innovazione biotecnologica del Paese.
Perché Siena?
A Siena c’è la storia dei vaccini: da Sclavo, passando per Chiron e Novartis fino a GSK. C’è una stratificazione di esperienza per cui bene ha fatto il Governo a riconoscere questa tradizione e vocazione alla città di Siena. C’è di più: per non partire da zero lo Statuto del Biotecnopolo ha riconosciuto a Toscana Life Sciences (TLS) la possibilità di diventare Socio Fondatore della Fondazione. Un’opportunità che TLS ha immediatamente recepito diventando il quinto Socio (gli altri quattro sono i Ministeri che hanno dato origine alla Fondazione). È importante ricordare che dentro TLS, sotto la guida del prof. Rino Rappuoli, un numero uno al mondo nel campo della vaccinologia, già responsabile del settore vaccini in GSK, ora Direttore scientifico del Biotecnopolo, grazie ad un finanziamento europeo e ad altri contributi, sono operativi diversi laboratori all’interno dei quali si portano avanti ricerche molto coerenti con le linee di attività del CNAP. Proprio questo quadro collaborativo, sanzionato da un atto convenzionale tra Fondazione Biotecnopolo e TLS, ci permette di disporre di laboratori attrezzati e competenze, facendoci risparmiare tempo prezioso rispetto alla situazione in cui ci saremmo trovati nel caso fossimo davvero partiti da zero.
Quante e quali risorse sono destinate a un progetto di questa levatura?
La Fondazione Biotecnopolo ha un Comitato Tecnico Scientifico che già a dicembre scorso, sulla base dell’input del Direttore Scientifico, ha licenziato il Piano Programmatico Pluriennale delle attività ora valutato positivamente anche dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione. Il Piano tiene conto delle risorse allocate per il Biotecnopolo e per il Centro Nazionale Antipandemico e delinea le linee di ricerca e attività, ivi compresa la necessità di dotarsi di nuovi spazi che ne consentano la messa a regime delle attività della Fondazione. Le progettualità del Biotecnopolo poggiano su un importante investimento del Governo italiano che conta 37 milioni di euro fino al 2024 e 16 milioni di euro a decorrere dall’anno 2025. Per il CNAP sono previste risorse dedicate: 340 mln euro fino al 2026 (come disposto dalle azioni complementari del PNRR). Il Piano Programmatico Pluriennale prevede il reclutamento, fino al 2026, di personale altamente specializzato che potrà, a sua volta, essere il traino per la formazione di altro personale in settori chiave dell’industria farmaceutica.
4 Aprile 2023